PROGRAMMA:
Ritrovo dei partecipanti presso il parcheggio del
Campo sportivo di Sferracavallo alle ore 07,30 di domenica 17 marzo e partenza
alle ore 07,45 con auto proprie per Montefiascone – Viterbo. Da qui Superstrada
per Tarquinia fino all’uscita di Vetralla. Proseguiremo sulla Cassia fino alle
Querce d’Orlando, dove prenderemo per Oriolo Romano e quindi Canale Monterano
dove lasceremo le auto al parcheggio da dove inizieremo il percorso.
INFORMAZIONI:
Per qualsiasi informazione i soci si potranno mettere
in comunicazione con i Direttori di escursione CRESPI Alcide Enrico al
seguente numero di telefono 0763-341908 oppure, con VIGNOLI Giovanni al numero 0763-342657.
Da un’ora
primo della partenza e per tutto il periodo di escursione, saranno in funzione
i seguenti numeri di cellulare:
-
331-1211600
Alcide
Enrico
-
340-3535409
Giovanni
PRENOTAZIONI:
I Soci che intendono partecipare, entro giovedi
14 marzo, devono prenotarsi in Sede, dove i Direttori illustreranno il percorso
e tutto ciò che sarà ritenuto utile per la buona riuscita dell’escursione
stessa. Al momento della partenza il Socio dovrà inoltre, obbligatoriamente,
presentare la Tessera CAI, pena l’esclusione.
I non soci, sempre entro il giovedi precedente
l’escursione presso la Sede, dovranno versare €. 7,00.= quota di una giornata di
assicurazione. I non soci al momento dell’iscrizione dovranno rilasciare i
propri dati anagrafici: Nome e Cognome, data di nascita.
PERCORSO:
Lasciate le auto presso il parcheggio della “Cascata
di Diosilla”, inizieremo il nostro percorso.
Dislivello in salita metri 600 circa, per la discesa il
dislivello è il solito, tempo di percorrenza ore 5,00 senza soste. Difficoltà E
SI RICORDA AI PARTECIPANTI LA NECESSITA’ DI ABBIGLIAMENTO DA
TREKKING E SCARPONI ADEGUATI PER PERCORSI DI MONTAGNA, PENA L’ESCLUSIONE
DALL’ESCURSIONE.
Direttori dell’escursione
CRESPI
Alcide Enrico e VIGNOLI Giovanni
NOTIZIE UTILI
I resti della città morta di Monterano,
situati vicino al Lago di Bracciano, sono tra i più suggestivi del Lazio.
Immaginiamo
un luogo formato da colli tufacei, forato da sepolcreti etruschi, mura affogate
nei rovi, grotte inghiottite da una vegetazione lussureggiante e intrigata: lo
scenario è molto romantico e denso di suggestive atmosfere.
Eppure
questo era un fiorente borgo, con tre chiese, granai, tre porte, un convento e
un possente palazzo nobile.
Il
palazzo Altieri, con la sua scenografica fontana è la rovina più spettacolare
insieme alla chiesa di San Bonaventura; in entrambe le opere troviamo la mano
esperta di Gian Lorenzo Bernini, incaricato dai proprietari del feudo della sistemazione
urbanistica della città.
Un
sito già abitato in epoca etrusca e romana, fiorente in età medioevale, feudo
conteso nel tempo, ricco di storia che sarà abbandonato a causa della malaria e
di una esagerata rappresaglia delle truppe napoleoniche nel 1799.
Alla
visita delle rovine, sul pianoro, è abbinata una interessante escursione nelle
sottostanti valli dei torrenti Bicione e Mignone.
Il
fosso Bicione (dal colore bigio delle pietre e dell’acqua) scorre in una valle
molto interessante dal punto di vista geologico e naturalistico in uno scenario
dantesco.
Concludendo,
non vi sembra di avere più di un motivo per partecipare a questa splendida
escursione?
Giovanni VIGNOLI